WALTER CHI?

Scritto da RobCor in Amisci, sono Uolter!
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L’Africa è grande. Trovare un numero di telefono preciso in un continente smisurato è impresa tosta. Magari avrei potuto chiedere a qualcuno di ritorno da un gita da quelle parti. Uno Joseph. Un prelato alemanno che il 19 scorso ha preteso si depennassero tutti gli accenti e poi ha festeggiato la festa del papa. Uno, insomma, fresco di terre all’origine della vita. Perché qualcuno dovrà pur saperlo dove è andato Walter. Vado, l’ammazzo e torno. Veni, vidi e persi. Lui, l’antiCesare, qualcuno che, guadando il Rubicone s’è fermato a metà del guado a scitare brani di scinema mentre c’era la piena e le acque travolgevano le truppe, ecco, costui mi dimando… ove sarà?
Egli disse che avrebbe riparato in Africa, un giorno. E lo disse da Fabio Fazio.
E già da qui uno doveva capi’molte cose.
Poi la reggenza pdesca, il tracollo e la sparizione. Sim sala bim. E’colpa mia, amisci e me ne vo. E cominciò l’era franceschiniana. Che come come era, è senz’altro meglio di quella precedente del leader dello schieramento avverso a quello che poi avrebbe vinto le elezioni.
E non so se mi spiego.
Migliore, come era, e foriera, talvolta, di inaspettate novità. Entusiasmanti, idilliache, ideali.
Come quella della giovane Debora Serracchiani che in meno di un quarto d’ora ha captato l’attenzione dell’assemblea del Pd e ha spiegato cosa non va, cosa sì e come si deve fare cosa. Debora Serracchiani che, secondo me, vota Idv. O come quella di… quella che riguarda il… Ok, per adesso di entusiasmante ho trovato solo lei. E non che non abbia apprezzato l’interventismo franceschiniano. E’che ero distratto da una domanda. Walter, ora, dove sarà?
Ma in quelle febbrili ore, prima della capitolazione, qualcosa accadde, in Walter. Una telefonata, un contatto, un ultimo tentativo di fare il punto della situazione. E il filmato che segue vuole testimoniare il momento. In maniera attendibilissima.
O forse, come sempre, anche no!
Io intanto riprendo a telefona’. Algeria, Angola e Benin li ho fatti. Mo attacco cor Botswana. Ma che ore so’ in Botswana? Boh, vabbè… vediamo se quarcuno me risponde…
Ops, scusate. Pensavo mentre scrivevo…
Buona visione.

RobCor

Qui su Daylimotion

Segnalescion
Il video dell’intervento di Debora Serracchiani

Men in love…

Scritto da RobCor in Amisci, sono Uolter!, Filmati
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– Chi butti giù dalla torre?
– Ma.. se posso sceglie’ io butterei giù proprio la torre…

Ovvero Pd, PATITO DEMOCRATICO: perché la dignità è un ammennicolo trascurabile!

RobCor

Qui on youtube.

Segnalazione (finta)
A breve sarà organizzata una raccolta di firme per tutelare la figura dei Donadi nel mondo. Quelli che nonostante tutto…ci credono. Le iscrizioni saranno raccolte su www.mavaffancùpd.ebbasta e prevedranno, in calce al modulo, la firma e delle contumelie a piacere verso i vertici del Pd e in particolare verso Nicola Latorre. Anche disegni ingiuriosi saranno considerati validi. O forse anche no.
Grazie.

Segnalazioni (vere)
Questa è l’email al Senato di Nicola Latorre: latorre_n@posta.senato.it … per chiunque volesse manifestargli il suo plauso 😀

Questo, invece, è il link per il sito dell’ Italia dei valori e questo quello all’e-mail al capogruppo alla Camera, che è appunto Massimo Donadi.

Manifest…azione del futurismo: qualcosa faremo, prima o poi…

Scritto da RobCor in Amisci, sono Uolter!, Drimcamtru'
32 Commenti »

colaninn1.bmpVarcando la soglia della pizzeria Maninalto, m’accorsi dell’equivoco, fui circondato da esattori della mola, quelli che pretendono pagamenti smerigliati e caddi, emozionato, come porco morto cade. Fui subito altrove. Un oceano di persone alimentato da una fiumana di individui dava il senso di un certa umidità. Ma qualcosa mi impediva la visione. Qualcosa di enorme, di fronte a me. Oblunga, svettante.
Era il cranio di Colaninno. Figlio. Il padre, chissà. Alla sua destra, D’Alema. Alla sua sinistra, Parisi, più dietro, livida d’invidia, la Cuccarini. Mi feci largo. Anche io, urlò Ferrara. No, no. Largo tra la folla. Ah, mbè. E guadagnai il podio.
Amisci, sono felisce.
Come felisce?
Felisce…della scittà.
Ma come scittà? Ma dove ero, ma che fascevo? Cioè, facevo. Ci fu silenzio. La folla si tacque. Gli occhi erano su di me. Mi passai una mano sul mento, sul primo. Poi sul secondo e poi sul terzo. Fu allora che capii di essere Veltroni.
Amisci. Felisce e scittà li ho pronunsciati?
Sìììì
E allora dico sciao, sciao o miei scittadini!
Dicce de più.
Scerto. Scertuno disce che scerti mesi fa non sc’era il nome di Berlusconi in quello che discevo. Ma Berlusconi non sc’ha le sci. E ho bisogno di sci, io. Ma non sci come sciare. Sci come scittadini! Miei scittadini.
Un boato. La folla esultante applaudiva. Applaudiva Fassino, svenendo, applaudiva Parisi, applaudiva la Cuccarini. Applaudivano i più lontani nel podio battendo le mani sull’enorme e oblungo cranio di Colaninno (figlio, il padre chissà) che fu dotato di una scala per chi volesse seguire la cosa dall’alto.
Scittadini, sono scerto che sce la faremo, oui.
L’accento mi stava prendendo la mano.
Sce la faremo. Sarèm scittadèn vittoriòs. Sconfisgerèm la destr. Riporterèm la feliscitè. L’égalité, la liberté. Vive Airfrons!!
E fu il trionfo. La folla invase il podio. Mi prese, mi sollevò e mi innalzò come un vessillo, festante. Ero raggiante. Vestito da Robespierre, con la baguette sotto un braccio e pronto a dare craniate a Materazzi. Giusto per sottolineare l’accento. Tutti appluadivano, esultavano, gioivano. Poi, al terzo giro di Circo, qualcuno parlò.
Sì, vabbè. E adesso che famo?
Cadde il gelo.
E ancora quella voce.
No, dico, dopo tutto ‘sto casino…che dovemo fa’?
Rimasi sgomento. La folla, impietrita, rimase allibita. Tutti rimasero allibiti. Sul palco Parisi smise di cantare cica cicà e rimase allibito. Fassino allibito da svenuto. D’Alema allibito, Melandri allibita. Colannino (figlio, il padre chissà) per l’allibimento fece una testa piccolissima e ovunque fu silenzio. E ovunque fu sbalordimento. La folla si disperse, il podio venne smontanto.
No, amisci che fate? No,scittadini, no!
Fassino se ne andò con D’Alema, Parisi con la Cuccarini, la Melandri con Briatore, così, per ricordare antichi fasti. La questura disse che avrebbe dato cifre in euro e ancora una voltà arifù silenzio. Solo, tra due scopini e tre porchettari, urlai la mia disperazione. Perché, perché, perchèèèè?!!
Qualcosa mi solleticò le nari. Risi per una parola come nari e mi ridestai. Intorno a me primitivi incappucciati. Di fronte, un mitra spianato e inamidato. Ma allora ero ancora in pizzeria. Avevo solo giaciuto senza sensi. Garrulo, saldai cantando. Cinquecento euro e quindici calci nel culo. Che presi io. Ma, deh, che importava? Tutto mi sorrideva, ovunque era splendore. I prati erano in fiore, le rondini facevano primavera e non c’era marcio in Danimarcia. C’era solo un dettaglio che non mi tornava. Non ricordavo nulla del sogno ma provavo un irrefrenabile desiderio di misurare la capa di Colaninno. Figlio però. Il padre, chissà.

RobCor

Chi vuol esser veltroniano?

Scritto da RobCor in Amisci, sono Uolter!, Filmati
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All’indomani della nascita della televisione del PD “Youdem” (probabilmente gemellata con l’omologa giapponese “Telesinistra”), un autentico numero zero (o forse anche no) di un gioco a premi dedicato a Wentroni, “Chi vuol essere veltroniano?”, celebra i fasti del regno di Walter.
Un regno fatto di successi, lotte, passioni e trionfi (daje a ride’).
Da ogni dove giovini concorrenti si danno battaglia per raggiungere il loro idolo. Partendo dal livello Parisi, passando per quello Finocchiaro e Franceschini, solo uno di loro potrà però diventare il clone di Walter Weltroni. O forse, e so’due, anche no.
Vive Airfrons!

RobCor

Segnalation

Per chi non caricasse il filmato, da qui è possibile vedere lo stesso su YouTube

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