IL NOME DELLA ROSA… E’ ROSA
Scritto da RobCor in Senza categoria1 Commento »
Ho commesso un libro che dal 2 aprile è in giro.
Imprimatur editore.
E’ procacciabile anche da qui .
Ho commesso un libro che dal 2 aprile è in giro.
Imprimatur editore.
E’ procacciabile anche da qui .
Un grande ritorno (neanche mi ricordavo come si fa…)
RobCor
La fine dell’unico, odioso argomento degli ultimi 17 anni. La fine della seconda opinione su tutto. Come se fosse edibile il cemento o opinabile il caldo. La fine dell’ipocrisia ovunque, pronta a considerare tutti uguali sempre. Perchè, se Dio vuole, non siamo tutti uguali. E se qualcuno si ritiene uguale a Gasparri, che lo dica, lo urli, lo gridi anche adesso! La fine del club degli idioti. Se c’era un idiota disperso in giro per il Paese, quello era l’elettore tipo di Berlusconi. Il tizio che tocca la testa ridendo a uno pelato, quello che fa lo spiritoso ai matrimoni con rumori corporali, quello che frega i parcheggi, fa il furbo nelle file: il peggio, la negazione di Darwin, la controprova dell’utilità che le scimmie si siano evolute. E comunque non tutte allo stesso modo. Sarà infinita, l’opera di ricostruzione. Forse dolorosa, senz’altro faticosa. Probabilmente interminabile. Ma da qualche parte e a un certo punto si deve cominciare, sempre. E se Dio vuole, appunto, si comincia. Buon 25 aprile a tutti. Il più preinvernale da secoli e secoli a questa parte.
RobCor
di Roberto Corradi
Allora, prima manifestazione Santanché/Brambilla contro i magistrati. Poi no. Poi sì. Poi ri-no. E vabbè. Poi Federalismo fiscale. E se non passa, si vota: la Lega è cattiva. Poi, prima il Federalismo non passa, pareggio senza tempi supplementari. Poi invece passa perché decretano che sì e tanti saluti. Yu-uuu, festa grande. Poi invece non passa, perché Napolitano non firma. E tristezza e malinconia, per favore andate via. Quindi si va alle elezioni? No, le elezioni no. Ma prima s’era detto di sì. Embè, adesso no. Prima sì, poi no, poi ancora sì e poi di nuovo no. E il Pd chiede a Berlusconi di andarsene. Poi però no, basta un passo indietro. Poi se ne vada, poi resti. Ma col passo indietro. E Berlusconi dice: “Vabbè, allora dialoghiamoâ€. E quelli dicono di no. E allora lui ci ripensa e non vuole dialogare più, brutti schifosi. E via di nuovo col tango, due passi avanti, due passi indietro e, se c’è l’orchestra, anche un bel caschè. Olè. Poi le cene arcoriche sono solo generosi gesti di sociale filantropia. Sì, e chi ce crede? No, no. E’vero! Stanno lì che si vedono “La Principessa Sissyâ€. Poi, invece, voilà le foto di Berlusconi col citofono in bella vista. E Ghedini dichiara: “Non è vero, non esistonoâ€. Poi invece esistono. Allora se esistono, sono finte. Sono fotomontaggi. Porno. Praticamente fottomontaggi riconoscibili dal fatto che il citofono di Berlusconi è del tutto diverso. Lo possono comprovare foto simili prese in anni non sospetti. E il rito, intanto, è immediato. E’immediato, immediatissimo. Non si può aspettare. E’quasi una pulsione sentimentale. Ar-core non se comanda! Però comunque vogliamo Spinelli. Quasi una rivendicazione sessantottina. Spinelli no, il Parlamento non autorizza. Ah no? Non autorizza? Chi se ne frega, lo facciamo lo stesso. E però facciamolo, ragazzi. E’un mese che stiamo tutti qui che aspettiamo ‘sto rito immediato. Che è sempre la prossima settimana. La prossima settimana, quando? La prossima settimana, a prescindere. Tu aspetta qui ché se arriva il rito immediato te ne accorgi perchè Minzolini si sarà messo a parlare di apicultura, delle novità nel campo dei badili e di Sandy Marton. Che arreda. E siamo qui, come d’autunno sugli alberi le figlie. Di Mubarak. In attesa di una rivoluzione che non arriva, viaggia con un certo quantititativo di ritardo. Perché, quando c’era lui, i treni arrivavano in orario. Sì, ma in posti sbagliati. Adesso che c’è l’altro, manco partono. Aspettiamo, prima o poi qualcosa succederà . Pubblicità : non andate via!
da “il Misfatto” n° 49 del 6 febbraio 2011
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