Italia ingrata che celebra canzoni presentate da nasuti e non premia come dovrebbe i premier!! Che se chiamamo appunto “premier”! Italia ingratissima che, porca misera dico io, quando c’è uno che fa tanto per dare di sé un’opinione precisa, possibile che non abbia di meglio da fare che occuparsi dei piccioni gay di Povia, i famosi due piccioni con una fava, possibile??? Ma dov’è finita la riconoscenza?? Dov’è finita la gratitudine? Magari a Vergaio, in zona Benigni, da cui tornano potenti segnali di vigore e smagliante forma! Segnali presenti con molta improbabilità in zona Pd, PATITO DEMOCRATICO, che come nave sanza nocchiero vaga urlando “che culo, il nocchiero non c’è più” e intanto esplora alte vette dell’inutilità covando rancori. Chi sotto i baffi, chi sotto i menti. E non voglio parlà de menti perchè… dementi, se tratta. E allora basta, basta parlare di opposizioni francescane, prossimamente franceschine, basta evocare l’orrore di condanne Mills, volgarmente dette smils, date le blande ripercussioni immaginabili sulle nostre alte cariche dello Stato, basta ridere al concetto di alta carica dello Stato associata ad Al, basta! Celebriamo i fasti dell’uomo! Uno e uno soltanto. Sempre quello. Sempre lui. Uno a cui non si darebbe un soldo di fiducia. Oppure, se proprio glielo si dovesse dare, si chiederebbe almeno di poter usare una fionda con la possibilità di scegliere il diametro del soldo. Magari grosso come un parmigiano. Di qui forse il concetto di soldo di cacio, chi lo sa! Nel dubbio si canta. E si approfitta dell’incapacità di Bruno Vespa di pronunciare Sanremo senza infilarci una d per tributare il doveroso omaggio ad un uomo che tanto fa per noi. E a cui non auguro che noi, prima o poi, si faccia altrettanto per lui. Reciprocità impossibili! O meglio, non auspicabili.
Buona visione!

RobCor



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