E quando dico letterina di Natale non intendo ‘na tale che conosco io e che ora vi dico. Ma proprio Natale, quello che quando arriva, arriva. Quello con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. La festa dei bimbi che ogni anno si ripete identica, uguale, collimante, la festa di Nataleequale. Quello che, quando c’è, sono tutti più buoni. Sì, co’le patate. Natale, ché nei film americani è sempre Natale. E c’è il tizio che s’accorge all’ultimo giorno che è Natale e deve fa’ presto perché se no non arriva in tempo o a fa’ il regalo al bambino, che se non lo riceve perderà per sempre la fiducia in lui e nella vita, o per ritrovarsi con la famiglia che se no pare brutto. Perché nei film americani tutto succede a Natale. O nel giorno del Ringraziamento. Ma questo mo è un altro discorso. Natale quello coi film de De Sica che tutti chiamavamo schifosi e mo se so’inventati che invece so’ cinepanettoni. Ah, vedi? Senza però perdere la peculiarità che fanno schifo. Anche se ce li vanno a celebrà pellegrini in ogni recesso (monarca dei cinepanettoni). Natale che senza il cine comunque i panettoni ce l’ha avuti sempre. E tutti coi canditi. Che danno fastidio a tutti, tutti lì a toglie’ ‘sti canditi e allora via a fare la versione scanditata. Che costa di più. Se qualcuno trova anche uno solo patito dei canditi de plastica dei panettoni commerciali, mille miliardi di euri in premio. E’come se uno vendesse macchine senza ‘na ruota che però, per chi vuole, prevedono anche il modello co’tutte e quattro. Natale insomma. Una festa comandata. Comandata perché al ritorno dalle vacanze tutti chiederanno com’è andata. ‘Ndo sei stato, che hai fatto e con chi. E perchè. Natale. Che se nevica il prefetto chiude le scuole correndo poi via veloce prima che venga giù proprio la scuola. Natale co’ le luci nuove, quelle a filo, del supermercato. Che già l’anno dopo so’ saltate per metà mentre quelle de venti, trent’anni fa erano in bachelite impermeabile e c’è gente che ancora ce se fa’ le finte discoteche domestiche. Natale che dobbiamo inventarci noi impermeabilizzandoci, vulcanizzandoci facendo combaciare bene bene tutti i lembi perché per un momento il mondo pubblico non entri a rovinarci l’incanto. L’incanto della distrazione. Dai governi, dalle tragedie. Dalla De Filippi. Poi si riscénde in campo. Ma momentaneamente premiamo “pause”. E se ne riparla l’anno prossimo. Buon Natale a tutti e a tutto il blog specialmente. Ovunque voi siate, con chiunque e qualunque cosa facciate, siate felici!! Auguri. Di cuore.

RobCor

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