Sorpreso, sbalordito, financo sgomento, oserei dire, apprendo ora da fonti assolutamente inattendibili che è stato appena rinvenuto un dipinto del testardissimo pittore Andrea Mantigna che ormai si dava per smarrito.
Il dipinto, dico. Il pittore è stramazzeute da quel dì.
L’opera, un olio (de quello del contadino) su tela, è del 1480 circa, oppure no, che ce frega, e spiega l’incolumità del futuro premier a dispetto delle molteplici vicissitudini giudiziare soggiuntesi, nel tempo, l’un sull’altra. Le agenzie di stampa stanno battendo ora i primi commenti, quelli belli caldi, dei critici d’arte interpellati. Tutti si dicono sorpresi, sbalorditi e financo sgomenti (toh, come me!) tranne Vittorio Sgarbi che ha dichiarato andate affanculo tutti, facce di merda.
Mah…?
Si chiude così un annoso capitolo della storia italiana che per anni ha diviso il paese tra chi (soprattutto lui) lamentava il vergognoso martirio ai danni del premier e chi (chiunque altro), agghiacciato, non riusciva a capi’che altro avrebbe dovuto fa’ quello pe’fasse condanna’.
Molti eminenti esperti d’arte si dicono ora pronti a studiare la tela e contribuire alla sua divulgazione. Solo Sgarbi ha proclamato, in merito, brutti froci, avete rotto i coglioni … ma su questo, magari, sorvoleremo…

RobCor