Il San Sebastia-nino…ino ino…
Scialve, sciono Scilvio.. 2 Ottobre, 2008Sorpreso, sbalordito, financo sgomento, oserei dire, apprendo ora da fonti assolutamente inattendibili che è stato appena rinvenuto un dipinto del testardissimo pittore Andrea Mantigna che ormai si dava per smarrito.
Il dipinto, dico. Il pittore è stramazzeute da quel dì.
L’opera, un olio (de quello del contadino) su tela, è del 1480 circa, oppure no, che ce frega, e spiega l’incolumità del futuro premier a dispetto delle molteplici vicissitudini giudiziare soggiuntesi, nel tempo, l’un sull’altra. Le agenzie di stampa stanno battendo ora i primi commenti, quelli belli caldi, dei critici d’arte interpellati. Tutti si dicono sorpresi, sbalorditi e financo sgomenti (toh, come me!) tranne Vittorio Sgarbi che ha dichiarato andate affanculo tutti, facce di merda.
Mah…?
Si chiude così un annoso capitolo della storia italiana che per anni ha diviso il paese tra chi (soprattutto lui) lamentava il vergognoso martirio ai danni del premier e chi (chiunque altro), agghiacciato, non riusciva a capi’che altro avrebbe dovuto fa’ quello pe’fasse condanna’.
Molti eminenti esperti d’arte si dicono ora pronti a studiare la tela e contribuire alla sua divulgazione. Solo Sgarbi ha proclamato, in merito, brutti froci, avete rotto i coglioni … ma su questo, magari, sorvoleremo…
RobCor
17 Commento to “Il San Sebastia-nino…ino ino…”
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2 Ottobre, 2008 at 16:28
mmmmm mannaggia almeno una potevi indirzzarla ai suoi gioielli di famiglia………..
3 Ottobre, 2008 at 00:00
echessarà mai centrare un portafoglio
3 Ottobre, 2008 at 09:02
………..sarà “El Tappettino” il portfoglio con i gioiellini di famiglia………
3 Ottobre, 2008 at 19:45
Devo ammettere che l’arte è una delle materie che più mi incanta e appassiona, non solo perché generata da realizzazioni di importanza storico-culturale di una determinata epoca, ma soprattutto per una sua grossa peculiarità che è l’interpretazione … forse perché quando la usavo bene mi permetteva di prendere bei voti a scuola … l’impatto con questo quadro nemmeno te lo voglio dire Rob cosa ha suscitato in me, diciamo che l’interpretazione in tale contesto potrebbe portarmi alla bassezza del soggetto in questione … tu sai bene che dinanzi al premier non rispondo delle mie azioni e l’odio incondizionato che provo nei suoi confronti potrebbe scatenare in me intere pagine di riflessioni per niente gradevoli … indi per cui te le risparmio molto volentieri !!!
Ciaooo 🙂
4 Ottobre, 2008 at 17:27
E’uno dei pochi casi in per fissare il quadro si è tentati di conficcare il chiodo passando…dal davanti, della tela…
4 Ottobre, 2008 at 17:27
supermamma, alludi ai berluscoglioni?
4 Ottobre, 2008 at 17:58
…YES….. El tappettino………faceva rima con fagiolino….e co….ionino!!!!!
…solo che se mi viene in mente la canzone di “DE ANDRE'”…….vuol vedere se vero quel che si dice intorno ai nani….che siano i più forniti della virtù meno apparente…fra tutte le virtù….la più indeceeeeente!!!!
La maldicenza insiste batte la lingua sul tamburo fino a dire che un nano è una carogna di sicuro…perchè al cuore troppo troppo vicino al buco del………
…..bellissima canzone…………..
4 Ottobre, 2008 at 18:05
….Non si addice a BERLUSCA Al Tappon…………
5 Ottobre, 2008 at 08:46
….l’ho trovato anche in you tube….l’abbinamento con il nano del “DE ANDRE'”……….NON PARAGONABILI a mio avviso il TIZIO della canzone con AL TAPPONE!!!!
Buona domenica…e buon ascolto:
http://it.youtube.com/watch?v=00JJKVwWpO0
5 Ottobre, 2008 at 18:14
mai aspettato con tanta premura il post successivo.
E’ che non reggo a lungo il MOSTRUOSO, e se non era per il fumetto incollato sopra, pareva seriamente (scusa il termine RobCor) un Mantegna rivisitato da meditare ai tempi nostri.
Suggerisce mostruosi anche gli spunti:
#3 SuperMamma
mi pareva alludesse a preservativi arcoretani a forma di portafoglino. Del che lo faccio as(c)iolutamente capace.
7 Ottobre, 2008 at 15:48
…panormo…preservativi arcoretani riassumibili in passamontagna?…
Prometto che non sbatto più il MOSTRUOSO in prima pagina se qualcuno mi dà una mano a capire a chi assomiglia il tizio in basso con l’arco a tracolla. Sono ferocemente fuori tema, lo so, ma è che non ne vengo a capo…
7 Ottobre, 2008 at 16:22
A destra l’architetto Fuksas nuvoloso era facile e giustamente non c’è da chiederselo, anche se non me lo spiego nell’allegoria. Ma a sinistra direi un gianniletta dopo caparbia dissenteria.
7 Ottobre, 2008 at 16:25
O francescorutelli post dieta di cicoria.
7 Ottobre, 2008 at 16:27
Fuksas, madonna!! Potente! sarà stato facile…ma non l’avevo mica visto! Grande panormo!! Tesso le tue lodi!!! … del secondo, invece, è la bocca il mio cruccio…ipotizzerei quasi l’inarrivabile Walter Chiari della fase senile ma sempre grandissimo…
7 Ottobre, 2008 at 18:12
Walter Chiari! per l’aspetto e per la vicenda umana.
Sarà nato evocativo il quadro originale, ma pure nella tua versione è evocativo assai. Forse troppo.
L’emaciato Walter stravolto dall’ultima bruttura che non ha potuto evitare:
la scena evocante classicismo è qui l’Italia, quella con la maiuscola; l’arciere scarnificato dal rimorso per le frecce inutilmente scoccate, permettendo che il MOSTRUOSO sostituisse il SACRO, al centro della scena.
Ed infine il sarcasmo del sorrisetto:
Un Guitto che parlava di cose serie, deriso da un mostriciattolo serio, che non va oltre la guitteria.
Mai più!
8 Ottobre, 2008 at 08:09
Direi inFini
8 Ottobre, 2008 at 13:06
…Walter (naturalmente il Ventroni) stravolto dalla bruttura che non ha potuto evitare o che ha alimentato in massima parte?… Io, a un elettore del nano, in tutta onestà non avrei il coraggio di chiedergli di votare Weltroni. Non so dove l’ho trovato anche io!! Meno male Tonino…
Ma inFini?…un po’quello sembra anche Fini disocchialato, sai…