Silvian
Gallery Visitors 9 Maggio, 2007Scorrendo la posta, ho trovato un messaggio di qualche tempo fa di Federico da Torino.
Da Torino non nel senso di cognome, come da Vinci, ma proprio in quanto località .
Anche se in effetti anche da Vinci veniva da Vinci.
E infatti… mo che ce penso. Ma il cognome, qual era?
Vabbè, a monte. Dicevo.
Federico mi scriveva che fondendo Silvan con Berlusconi avrei ottenuto un Silvian decisamente impressionante e in effetti già l’immaginarmi la cosa aveva avuto un potere evocativo particolarmente potente. Poi, l’illuminazione. Federico aveva ragione e questo risultato lo prova…
Certo… con sapienti deroghe. Ma comunque… la sostanza c’è! Bravo Federico! I mei doverosi complimenti.
RobCor
26 Commento to “Silvian”
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21 Aprile, 2009 at 19:45
Oh santa giuditta, ma chi è il mago, tu o Silvan, mi chiedo? Già nel 2007 avevi prognosticato questo gemellaggio. Comunque in questi giorni spesso i miei pensieri si rincorrevano nell’immaginare il cavaliere con la bacchetta magica. Che farebbe? Gli venisse data una bacchetta magica in mano oggi, cosa farebbe? mmm…vediamo…per prima cosa si farebbe nero, nel senso tipo afro-americano, credo che in questo momento sia una priorità per lui. Poi creerebbe subito un milione di posti di lavoro, tutti a costruire il ponte sullo stretto, evvai! Tanto poi lo farebbe stare su con la magia, che ce vo’? Poi vediamo, a Marco Travaglio che je farebbe? Santissimoiddio, non ci posso neanche pensare! Passiamo ad altro: lodo alfano bis e tris, così al volo, immunità a tutti quelli che fanno Berlusconi di cognome, da qui fino all’undicesima generazione, e immunità pure a pippo, pluto e paperino. Poi farebbe Emilio Fede ministro delle telecomunicazioni, nonchè direttore di tutti i telegiornali, da raiuno a telecalascibbetta. Poi: pubblicazione del programma della loggia P2 rilegata in pelle con bordi in oro, da sostituire alla bibbia nei tribunali. E per finire partito unico, maestro unico, neurone unico, nonché piatto unico (tipo polenta e osei).
Preghiamo che Silvan nasconda bene la sua bacchetta.
21 Aprile, 2009 at 20:20
Prognosticato? Ho detto veramente prognosticato? Chiedo scusa, è che lavoro in un ospedale…
22 Aprile, 2009 at 11:56
…ahahahhahahahaha… #Sonia…ahahaha… il refuso da deformazione professionale cioè… è da antologia!! Adesso mi riprendo dalle risate… un momento, eh!
Ecco. Quello che scrivi mi evoca immagini tipo quelle dei telefilm giapponesi per bambini, la trasformazione in forma e dimensioni: Megaloman! Una specie di abnorme Ivana Spagna prima maniera che andava in giro ingrandendosi quando gli giravano e lottando contro gente che s’era già ingrandita. Che dal punto di vista logico è stupido… perchè… se so’ tutti grandi, arimanete piccoli, no? Cmq, sarebbe da vedere lo scontro tra poteri. La bacchetta al nano ma anche alle forze del bene! Un mago Di Pietro che gli rompe gli incantesimi. Gli trasforma i tacchi de legno in stracchino, gli toglie i capelli rimessi e le sopracciglia rimesse (perchè s’è trapiantato pure quelle, che si sappia!!, ecco la prova di com’era

e il popolo che assiste allo scontro tra un titano e un tinano.
Ok… siamo al grottesco. Ma purtroppo è la chiave che per approssimazione si avvicina di più a descrivere meglio tutto l’attuale! E mi unisco all’appello di #_sonia_, anzi, lo trasformerei in petizione: Silvan, nascondi la bacchetta… Sottoscriviamo!!!
22 Aprile, 2009 at 12:14
Sapessi che immagini mi hai fatto saltare alla mente! Ora non ho tempo, ma stasera vi racconterò la storia di Silvian e il Principe Mezzosangue.
22 Aprile, 2009 at 16:13
…e ormai devi, eh!! Dai, dai… mi pregusto il racconto fin da ora! 😉
22 Aprile, 2009 at 21:25
E va bene, alura:
Era una notte buia e tempestosa e il Principe Mezzosangue, di cui solo uno conosceva il vero volto o il nome, si accingeva a prepararsi i soliti bucatini all’amatriciana di mezzanotte, quando qualcuno bussò:
-chi è? Parola d’ordine.-
-carpe diem-
-ecchevvordì?-
-venerdì pesce-
-puoi entrare.-
Il fidato amico d’infanzia, l’unico a conoscere l’identità del Principe, entrò con aria affannata dicendo:
-li mortacci tua e de tu sorella, ma quanno l’aggiusteno l’ascensore?-
-l’hai visto? Sei riuscito a sentire cosa diceva senza farti vedere?-
-sì sì, stava parlanno ar telefono e diceva: “quantunque per mio conto non avrei alcun ambizioso desiderio di volermi molto migliorare, tuttavia per te moltiplicherei venti volte me stessoâ€-
-ecchevvordì?-
-ma che ne so, diceva che javeva detto un certo Gugliermo Scecspir-
-ohibò, grammaticalmente mi pare un italiano scorretto-
-e’nfatti sto’ Gugliermo è straniero, inglese me pare-
-significa che ha amici extracomunitari!-
-ma no, l’inghirterra fa parte dell’UE-
-e perché hanno la sterlina?-
-digheno che o è così o gnente, un’centravano artrimenti-
-va bene, ho capito: ora pro nobis-
-ecchevvordì?-
-ora tocca a noi-
-a Prì, a me me pare rischioso quello che voi fa, digheno che a bacchetta non la molla mai. Come ja freghiamo?-
-non preoccuparti, conosco la persona giusta: homo homini lupus-
-ecchevvordì?-
-a ognuno il suo pastore tedesco-
-vabbè, prima d’annà , famme dà du’ forchettate a sti’ bucatini, va’…-
I due si prepararono per l’impresa e il Principe indossò il suo mantello.
-a Prì, che è sta’ scritta sur mantello?-
-sono le mie iniziali-
-R.O.B.C.O.R. ammazza, mo’ me ricordo, quanno ‘a maestra faceva l’appello, piangevamo tutti quanno arrivava a te, passevamo la mattina solo per dire il tuo nome. Rolando Ottaviano Bereguardo Cristoforo Orsenigo Rossi. Famme un po’ vedè er codice fiscale-
-non perdiamo tempo, mio fidato amico: sic transit gloria mundi!-
-ecchevvordì?-
-è così pulito il monovolume di Gloria!-
Continua…forse 😉
23 Aprile, 2009 at 09:04
Semplicemente meravigliosa!
Per favore ti prego, al più presto il seguito……….
23 Aprile, 2009 at 12:50
AHAAHHAHAHAHAHAHAAH… oddiomio stavolta non me tengo!! E’pazzesca, _sonia_, magnifica!! Anche nell’amministrazione del linguaggio!!! Dai, dai…continua!! Pendo dalle tue labbra… dalle tue lettere… Pendo!! Non me pòi lascia’ pendente!! 😀
23 Aprile, 2009 at 22:30
Va bene #lfprato, volentieri.
In quanto a te, Rob, non sopporto vederti pendere, indi continuo!
p.s. ho due amici romani che dicono (anzi, digheno) che scrivo da cane in romanesco 😉
Lasciarono i bucatini ancora fumanti sulla tavola imbandita e, vestiti di scuro per non essere avvistati, s’inoltrarono nel fitto bosco a cavallo di un caval. Cammina che ti cammina arrivarono al limitare della vegetazione dove scorsero…..una pista di formula uno.
-ahò Prì, ma ndo’ stiamo?-
-dev’essere l’autodromo di monza-
-cioè, voi dì che stiamo a cavarcà da 4 ore ar parco de monza?-
-non preoccuparti, seguimi-
-vabbè, non me preoccupo…-
E cloppete e cloppete, concorezzo, e cloppete e cloppete, villasanta, e cloppete e cloppete………ARCORE.
-eccoci, finalmente, memento mori!-
-ecchevvordì?-
-bei tempi quando non dovevo tingermi-
-ma sei sicuro sicuro? Io me ricordo che in latino ch’avevi 2 e mezzo-
-e io mi ricordo che prendevi sempre 10 perché ti facevi la maestra-
-o’ sapevi?!?!-
-lo sapevano tutti, da quella volta che lei disse: “ci vediamo in aula magnaâ€, e dopo due ore ti trovammo in mensa, eri pure incazzato e dicevi: “ahò, ma ndo’ cazzo stavate?!?!â€. Prendesti 10 pure quella volta-
-eh, che bei tempi, me chiamava “er fijo d’a lupaâ€-
-dai, smontiamo da cavallo, da qui proseguiamo a piedi-
-ahò attento, t’è caduto quarcosa, ma che è, la cintura?-
-‘orc, no no, è il tesserino del codice fiscale-
-ma quant’è lungo? Ndo’ lo tieni?-
-senti, dobbiamo scoprire a tutti i costi con chi parlava al telefono, quando citava quel tale, Guglielmo-
-aspè, famme concentrà , continuava a dire: “bet, bet, plis, don liv mi nauâ€-
-E chi sarà mai codesto nau?-
-secondo me er nome era plis, ‘na donna, quarcuna che ‘o stava lascianno, magari una sua ex-
-ex abruptu-
-ecchevvordì?-
-digestione difficile-
Continua…forse 😉
24 Aprile, 2009 at 11:57
….senza forse!!!! Plis!! ahahahahahah… Oddio, il romanzo a puntate, la saga, l’epopea… e poi il galoppo cavallerizzo! M’appartenne, in tempi andati, sorvolando sul dove e il quando 😀 , “bruciai anche il motore” di una giumenta che non m’avevano detto essere attempata. Nse capisce come so’i cavalli!
Ma sto facendo il dottor Divago e inutilmente. Sto qui coi popcorn, ora… e attendo il prosieguo… dai, dai dai!! Anzi, plis, o aedo Sonia, plis!! 🙂
24 Aprile, 2009 at 13:17
Io non so se in romanesco scrivi da cani, ma la storia è molto avvincente….. fammi scoprì che fine fa questo Prì …… perché una volta giunto ad Arcore……l’analisi delle intercettazioni… non le hanno ancora distrutte liiiii?
Plis….Plis…. Continued…e Denkiù!
26 Aprile, 2009 at 14:30
-senti Prì, m’hai spappolato li sorci cò sti’ proverbi-
-va bene, facciamo un patto: io la smetto con il latino e tu la smetti di chiamarmi Prì-
-e come te devo chiamà ?-
-ROBCOR-
-preferivo quarcosa tipo BATMAN, ma vabbè-
-ci stiamo perdendo in chiacchiere, intanto Silvian continua ad abusare della bacchetta che mi ha sottratto con l’inganno, quella volta che, al G142, me l’ha sfilata dal mantello dell’invisibilità –
-vabbè ma anche tu, o’ sai che a bacchetta a’ dovevi mettè dentro er mantello, non fuori: er mantello era invisibbile, ma a’ bacchetta se vedeva-
-sempre di furto si tratta! Dobbiamo scoprire per cosa la vuole usare, e la chiave, sono certo, è in quelle telefonate che continua a fare a Nau-
-a Plis!-
-vedremo. Andiamo, forza Italo.-
-‘o sai che nun me devi chiamà pè nome, semo in incognito. E poi, peppiacere, evita de dì “forza Italoâ€, fa troppo popolo d’a libbertà ! E poi, toglime na’ curiosità : ma perché o’ chiamano “er cavaliereâ€? Tu l’hai ma visto a cavallo? Semmai semo noi due i cavalieri-
-ecco la villa! E quella è la finestra del suo studio. Ho un’idea: ora gli scriviamo una lettera anonima, ripetiamo frasi dette da lui, poi ci appostiamo e vediamo come reagisce. Prendi carta e penna-
-‘o sapevo che me toccava pure fa ‘o scribbacchino. Dai, detta.-
-Egregio Cavaliere,
quantunque per mio conto non avrei alcun ambizioso desiderio di volermi molto migliorare, tuttavia per Lei moltiplicherei venti volte me stesso. Inoltre, mi consenta di scendere in campo per manifestare –no, cancella manifestare che fa troppo CGIL- per riconoscerLe che, essendosi fatto da solo, giuro sui Suoi figli che il 25 aprile è la festa della Libertà e non della liberazione, come quegli sporchi comunisti vorrebbero farci credere, nonostante Emilio Fede, nella sua imperturbabile e ossequiosa dedizione, ci abbia fornito le prove che rete 4 è l’unica e vera tv democratica in questo meraviglioso paese che, con immenso onore, Le appartiene.
Rimango in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti a Lei e al Suo cavallo… e anche a Nau e Plis.-
-mò gli’a metto nella buca delle lettere, non vedo l’ora di vedè che faccia fà . Esci er binoccolo che o’ guardiamo-
Continua…forse 😉
26 Aprile, 2009 at 22:06
Va ora in onda, la penultima puntata della fiction: “Silvian e il Principe Mezzosangueâ€, seguirà il TG4, ovviamente.
-ahò che sta a fà ? Famme vedè pure a me, passame er binoccholo-
-guarda che binoccolo non si dice con l’acca-
-vabbè, scusa. Allora, che sta a fà ?-
-è alla sua scrivania di ciliegio, seduto sulla sua poltrona in pelle umana e sta mangiando una testina di porco. Con le mani. Che schifo!-
-fooooorte, ‘a scrivania di porta a porta! A’ lettera non gl’hanno ancora portata allora?-
-aspetta…..sta entrando un domestico…gli sta dando la busta-
-mò se ride-
-la sta aprendo…accendi la ricetrasmittente, vediamo se la cimice che gli hai messo sotto la scrivania di ciliegio funziona-
-eeeehhh….mmmm….veramente non jò messa sotto ‘a scrivania de cilieggio…-
-dove l’hai messa?-
-nella testina de porco, ar posto dell’occhio-
-sei un deficiente, anche se la maestra di latino diceva che eri un genio! Meno male che non l’ha finita. Oh! Sta prendendo il telefono! Accendi, accendi, ACCENDIIIII!!!-
-bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip bip-
-ma che è stò bip bip?-
-la tastiera del telefono, sta facendo un numero….un po’ lungo in effetti…dev’essere una chiamata internazionale-
-sì, dev’esse l’amico de Gugliermo-
(plis)-tuuuuuuuuuuuuu…….tuuuuuuuuuuuuu…….tuuuuuuuuuuuu…….â€hallo?â€-
-ma che è? Na’ voce de donna! Dev’esse plis!-
(Silvian)-beth, my love, sto inguaiato, qualcuno ha intercettato la nostra telefonata! Plis, don liv mi nau!-
-Ancora!?!?-
(plis)-my love, il nostro amore it’s impossible, you know.-
-e mò chi cazzo è sto know???-
(Silvian)-lo so lo so, per questo eri così nervosa al G20 quando chiamavo Obama, eri gelosa amor mio-
(plis)-oh my God, you understand? Speriamo che non si siano accorti anche gli altri della mia gelosia…my Silvian, I miss you, ma ora devo chiudere, sta arrivando Ciars, mai fevurit son-
-no, mi consenta beth, non ora, cribbio, non chiudere, l’unica cosa che mi è rimasta di te…è il fazzoletto con le iniziali del frutto del nostro amore…plis….plis…don liv mi nau…sono qui, solo, con una testina di porco che mi guarda con degli strani occhi….strani…troppo strani…-
-er fazzoletto? Er frutto del loro amore? ROBCOR, dobbiamo recuperà stò fazzoletto!-
-hai ragione Italo, dobbiamo entrare stanotte e recuperare quel fazzoletto……ci porterà sicuramente a qualcosa che potrà aiutarci. Se Silvian ha un figlio illegittimo con questa bet, o plis, o nau, o know, o come si chiama, potremo ricattarlo e mi farò ridare la mia bacchetta!-
-ammazza quanto sei arguto!-
Continua…;-)
26 Aprile, 2009 at 23:35
Ciars, mai fevurit son????!!!!
Ripeto…Ciars, mai fevurit son????
Silvian e…Beth????
Sto sulle spine, sto sulle spinissime!! Con chi sta parlando Silvian?? E che succede alla cimice??! Rimane? Intercetta?? E siamo sicuri che basterà una sola puntata ancora a concludere l’epopea??
Vorrei avere, qui, la funziona della pubblicità . Non vorrei essere altro che un incrementatore di suspance…
Chi glielo doveva dire a ‘sto post che avrebbe ospitato l’epopea drammaturgica del blog??!!
Ebbro di curiosità , mi rimetto in allepramento da lettura…
Buona continuazione a tutti 😀
27 Aprile, 2009 at 00:15
Eddai Robbè…non hai capito chi è Plis? La chiama Beth, parla in inglese, ha un figlio di nome “Ciars”, si è innervosita con Silvian al G20…ancora non hai capito chi è il suo segreto amore?
E io non scrivo l’ultima puntata, ecco.
27 Aprile, 2009 at 00:47
noooooooooo… non puoi fare questo!!! Sì che l’ho capito… ho pure visuallizzato i suoi appositi cappelloni fiorati… la chioma di cotone idrofilo… ma alimento la suspance!! Mi aggrappo alla poltrona mentre tutto evolve…
(detto tra noi… ho visto il morso e le briglie di Ciars… 😀 )
27 Aprile, 2009 at 22:03
-Italo…Italo…ITALO-
-ma che te gridi? Ce stiamo ad arrampicà sulla villa e gridi? Se sganciano li cani, ce raccoglieno cor cucchiaino!-
-Italo, ma perché ti ho seguito, qui ci ammazziamo tutti e due-
-nun te preoccupà , l’ho fatto anche l’artra vorta, quanno jò messo a cimice, o’ sai che faccio l’antennista, sò abbituato-
-a parte il fatto che, a quanto ho capito, la cimice l’hai messa giù, nelle cucine, e comunque io non faccio l’antennista, e non sono nemmeno spiderman-
-senti, approposito de spiderman, me sò sempre chiesto, ma dopo che passa lui, chi le toglie tutte e ragnatele?-
-ma ti sembra il momento? Forza Italo, sursum corda!-
-e no eh? M’avevi promesso! Avanti, chevvordì-
-se non ricordo male, mi pare siano state le ultime parole di Saddam-
-sssshhhh…stai giù!-
(Silvian)-Buonanotte Veronica, vado a dormire anch’io che domani devo inaugurare due nuovi inceneritori, sarà una giornata pesante-
-‘o sai dove gli metterei gl’inceneritori?-
-avanti, saltiamo sul terrazzo, siamo arrivati-
La luna era alta nel cielo, quando il campanile del duomo di Arcore, che stava nel giardino della villa, rintoccò la mezzanotte. ROBCOR e Italo si guardarono negli occhi, leggendovi lo stesso desiderio: i bucatini all’amatriciana!
-secondo te dov’è nascosto il fazzoletto?-
-sotto er cuscino. ‘O tiene sicuramente sotto er cuscino-
-va bene, facciamo piano, se dovesse svegliarsi tu lo immobilizzi e io gli dico che Bruno Vespa si è fatto una plastica e ora è uguale al Che Guevara, così sviene-
-‘mazza, ne sai una più der diavolo. Solo una domanda: ma perché non hai portato il mantello dell’invisibilità ?-
-l’ho portato in lavanderia un mese fa-
-e ancora non t’hanno ridato?-
-non lo trovano…sigh-
Quatti quatti entrarono nella stanza buia, dirigendosi verso il letto. ROBCOR delicatamente infilò la mano sotto il cuscino…
(Silvian)-cribbio Veronica, ti ho detto che domani è una giornataccia, stasera no eh?….oh…Veronica…che braccio peloso hai…ma…ma…cribbio, tu non sei Veronica!-
-presto Italo, immobilizzalo!-
-perché nun glie dici pure er cognome???-
(Silvian)-ma chi siete? Comunisti, siete comunisti vero?-
Nella colluttazione ROBCOR afferrò il cavaliere, avvinghiandolo al collo con il braccio che, scoprendosi dal mantello, rivelò…………
(Silvian)-cribbio, ma cos’è quello?????-
-che è quello? Un braccio!-
(Silvian)-no…quel segno…oh mio dio, mi sento male…-
-presto Italo, prendi il fazzoletto!-
-non sia mai che non s’era capito er nome, eh? Ecco, l’ho trovato!-
-Aprilo, leggi le iniziali!-
-Aspè…dunque…eccole: P.O.B.C.O.R.W.B. …ammazza, questo sta messo peggio de’ te!-
(Silvian)-chi ti ha mandato? Eh? E’ stata lei? E’ stata Beth?-
-cavaliere, ma costa sta dicendo?-
(Silvian)-la voglia di biscione che hai sull’avambraccio…sei proprio tu! Figlio mio! Sapessi quanto ti ho cercato!-
-Eh?-
-Eh?-
-ma…ma…ma…cavaliere…cosa dice? Il mio nome è Rolando Ottaviano Bereguardo Cristoforo Orsenigo Rossi-
(Silvian)-allora è proprio vero, era il nome che riferimmo alle suore, in orfanotrofio!-
-ecco perché suor celestina ‘o chiamava “er principe mezzosangueâ€â€¦ammazza!-
(Silvian)-il tuo vero nome è Pierrolando Ottaviano Bereguardo Cristoforo Orsenigo Rossi Windsor Berlusconi! Vieni qui Pierrolando, vieni da papà , abbracciami!-
-ma…ma…ma…allora…questo significa che…il mio codice fiscale è sbagliato!-
The End
28 Aprile, 2009 at 09:38
ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!! Il colpo di scena!!!!!! R.O.B.C.O.R. era legato a Silvian da… oddio, non riesco neanche a scriverlo!! Neanche a pensarlo!! Come farò mo a esprime’ ‘r concetto!!! Erano padre e… ????!!!
ahahahahahahah!! Ecco che tutto si spiega!! Ecco dove sfocia l’epopea concepita, inventata e sviluppata dalla commediografa _sonia_ promessa del teatro e della drammaturgia di oggi.
E se posso ritagliarmi un minuto di serietà , non è per niente facile saper gestire i dialoghi così bene!!
Brava _sonia_ !! Hai scritto un capolavoro!! Bravissima! Sono assolutamente entusiasta e riconoscente e… chissà , magari… farne uno sceneggiato “radiofonico”…. potrebbe incontrare il consenso dell’autrice??
Mi pongo in attesa di risposta e intanto applausi, applausi e ancora! Anche prima dei ringraziamenti degli attori. Applausi a scena aperta 😀
28 Aprile, 2009 at 10:00
Te l’ho già detto Pierrolando, questo racconto è tuo, fanne ciò che vuoi 🙂
28 Aprile, 2009 at 10:07
…con deferenza e riconoscenza, ringrazio! Confidavo nel suo buon cuore di donna d’arte e di lettere… ma abbisognavo del nero su bianco… anzi… blu su celeste… e lei provvide. Immense grazie, madamigella. 🙂
28 Aprile, 2009 at 10:19
Anche se, in realtà , non è finito. A breve l’epilogo.
28 Aprile, 2009 at 13:25
ihhhhhh!! Allora non era finita!! Diomio che suspance!!! Me rimetto a brucare pop corn con gli occhi pallati… la storia continua 😀
28 Aprile, 2009 at 15:03
‘mmazza!
Sonia che d’altro annisconni n’corsia?
Io solo mò l’ho capita “io non scrivo l’ultima puntata”: ne avrai ancora un’altra e speriamo un’altra ancora.
28 Aprile, 2009 at 20:20
Ciao Panormo, mi dispiace deluderti, ma stavolta è davvero l’ultimo capitolo.
Epilogo.
Albeggiava su Arcore, e uno strano silenzio avvolgeva la Brianza tutta. In lontananza un fumo si alzava, quello dell’inceneritore di Acerra. Da Arcore si vedeva anche quello. Da lì si vede tutto.
Italo era salito in alto, sul campanile del Duomo, a cercare un po’ di solitudine, voleva raccogliere i pensieri. Che ne sarebbe stato ora di lui e del suo amico? La rivelazione ricevuta quella notte, avrebbe certamente cambiato tutto. Erano grandi, ormai, e le loro strade erano pronte per dividersi, in maniera netta. Provò una fitta allo stomaco nel pensare al suo compagno di giochi, al suo confidente, al suo Amico trasformato in imprenditore, magari avido. No, il ROBCOR che conosceva non poteva diventare così, eppure…eppure non era impossibile: qualsiasi uomo davanti al denaro e al potere, si piega, si trasforma, e tutto ciò che sa o pensa di sapere, cambia completamente di significato. Temeva per lui, per il di lui cuore. Quanto sarebbe riuscito a indurirsi? Quanto tempo ci avrebbe impiegato? Non voleva saperlo, voleva solo correre lontano da lì, sui suoi tetti, a installare antenne tanto utili a trasmettere le solite porcate. Una leggera nausea lo convinse a scendere da lì, per tornare pian piano al suo cavallo. Da solo. Non lo avrebbe aspettato, non gli avrebbe chiesto cosa avesse voluto fare. Era meglio andare via, subito.
(Silvian)-vieni figliolo, voglio farti vedere una cosa, saliamo sul terrazzo più alto della villa-
-wooow….che vista meravigliosa!
(Silvian)-tutto quello che puoi vedere non è nulla in confronto a ciò che puoi possedere. Tutto. Tutto ciò che vuoi-
-tu hai tutto ciò che vuoi papà ? Davvero?-
(Silvian)-Cribbio! Certo! Posso fare tutto, sono l’uomo dei miracoli, ho fatto cose che altri, nella mia posizione, non osavano neanche immaginare-
-e ne sei soddisfatto?-
(Silvian)-ne sono estasiato, direi-
-e dimmi, se hai tutto, e puoi avere tutto, come mai hai ancora tanta fame? Perché è questo che vedo, un uomo affamato, che non si sazia mai. A che serve avere tutto, se poi resti un morto di fame dentro? Io non ho fame, sono sazio, e il mio cuore è leggero. Forse sono io, in fondo, che ho tutto e posso avere tutto. Addio-
28 Aprile, 2009 at 21:20
uau!!… l’epilogo se trattasi di vero epilogo che distingue il ROBCOR dal laido…
Alla fine allora il Principe scelse l’immacolatezza!
Massima ammirazione anche per questo aspetto della storia.
Onore massimo a chi la storia cantò.
Grazie _sonia_! Di cuor.
Rob
29 Aprile, 2009 at 00:04
i cavalier l’arme gli amori ci entusiasmarono, attendiamo ci parli ora pur delle dame.
Ma poi: il cavaGlier riconosce un ben tanto figliolo; Rob acquisisce in una volta sola, Rolando Ottaviano Bereguardo Cristoforo Orsenigo, ben 5 nomi; l’amico d’infanzia sparendo sublima un amore equivoco e totale. Tutti appagati!
Ed allora perchè io solo dovrei rimaner scontento? perchè mi tocca restare senza la speranza di continuare la lettura ormai divenuta mia preferita?
E’ che non mi rassegno, d’illusioni pur si vive, e attendo.