(6 ottobre 2005)

Avevo sentito parlare del bricolage di art attack convinto si trattasse di ortopedia casalinga. Ma quando lo vidi facendo zapping col mio telecomando sarchiatore m’addormii ibericamente circondato da Giovanni ma soprattutto Muchacha. Mi ritrovai al momento del brindisi al Bar Cellona, angolo piazza di Spagna. Continuava l’Andalusia. Cecchi Paone, fiero e orgoglione, annunciava il suo trasferimento a Madrid, il suo matrimonio omosessuale e il suo cambio di nome in Checchi Paone. Nel pomeriggio una folla gay avrebbe festeggiato marciando sul Maschio Angioino con rotta verso gli Evirati Arabi. Cena al sacco con depredazioni e scippi solo se il sacco fosse stato a Roma. Dopocena a casa di Armani, riluttante a rimanere ma poi persuaso dall‘invito “dai, ndo vdai, ndo devi annà, armani!”. Si era al culmine dell’euforia quando dalla folla si levò una voce di dissenso. Una voce padana che veniva a creare problemi. La famosa grana padana. Borghezio brandendo Brunetta, fece irruzione a volto coperto. Coperto da un passamontagna che, nel caso di Borghezio, erano mutande. Ci furono tafferugli, cercai di dileguarmi. Qualcuno rise per la parola tefferugli. Qualcun altro, più ignorante, per la parola “dileguarmi”. Qualcun altro, ancora più ignorante, per la parola “parola”. Borghezio, per l’appunto. La situazione degenerò, si cercò di riportare la calma. Checchi Paone, risoluto e vestito da torero, prese il toro per la Corna e insistendo nell’equivoco tentò di far cantare al bovino Strangers in the night e Lade Marmelade. Ma la prova fu deludente. Cominciarono ad arrivare fischi, pernacchie, parolacce. La gente cominciò a lamentarsi, Ruini prese a lanciare degli strali. Qualcuno chiese il significato anche della parola strali. Sempre Borghezio. E alle venticinque e cinquanta del giorno più lungo arrivò Caputi a riportarci in cueva. Era il primo sogno che facevo nell’Isola degli Infamoni e provavo una certa porca emozione. In caverna stavano discudendo di Turchi. Turchi fuori dall’isola ma in Europa fra dieci anni..se tutto va bene. Per un attimo si pensò di far risolvere la cosa alla moglie Carmen. Poi si realizzò il paradosso. Strano risolvere un problema di Turchi affidandosi a un Russo. Meglio ragionarci su. Anna La Rosa cominciò a ventilare delle ipotesi nell’imbarazzo di tutti i convenuti che decisero di ribattezzarla in Anna La rosa dei Venti. Il ministro Sirchia riprese a fumare il suo mezzo toscano di sempre, noto ai più col nome di Pupo. Io mi chiesi se Lori del Santo non fosse sinonimo, in realtà, di un ex-voto dialettale. Ma venni allontanato e ritornai in spiaggia proprio al momento dell’arrivo di Antonio Fazio. Gli venne indicata la figlia di Albano come la più sfaticata e il governatore ce se buttò a pesce deciso, anche nella circostanza, a non molla’ ‘a poltrona. Ma era il momento della diretta. Bisognava fa’ le nominescion. C’era tensione e silenzio. Si sentiva solo Borghezio chiedere il significato di nominescion. Il primo a raggiungere la lavagnetta fu Follini vestito da Edison, per completa’ la somiglianza co’ ‘na lampadina. Berlusconi ci vuol fare le scarpe, disse ostentando ai piedi due sandaloni con zeppa di proporzioni settantottine. Poi scrisse il nome di Mastella, giusto per creare depistaggi e si allontanò in cerca di Archimede Pitagorico. Giovanardi non riuscì a individuare il tizio da eliminare ma, aderendo alla faccia e alla dizione, prese le ordinazioni col fazzoletto al braccio e disse che le tagliatelle della casa erano le migliori. Se erano migliori la casa era della libertà ululò Sandro Bondi truccato da majorette sventolando una lettera di Silvio. Una lettera con un P.S. in fondo che per lui e solo per lui significava Pre Scriptum. Fu all’arrivo di Cicchitto truccato da Nonna Abelarda, quindi uguale a sempre, che mi svegliai stanco, impaurito, disarmato. Avevo lasciato la televisione accesa e adesso faceva caldo. Continuavo a manifestare una piromania elettrodomestica. Ma non l’avrei spenta immolandola e ricordando il sacrificio di Giovanna D’Arco. In questo caso un sacrificio d’arco costituzionale. Affettuosi salumi.

da www.aprileonline.info