Questo blog, soprattutto a causa della recente (ormai recente da un po’) inattività è veramente come un diario. Basta scorrere la home e si succedono a distanza di poche righe fatti separati da mesi e da storie come non facilmente mi sono trovato a vedere in rete. E non è voluto, è capitato. Riguardandolo m’è sembrato qualcosa come quelle scritte sui muri che per molto tempo stanno lì fino a che qualcuno con un colore diverso non arriva a imbrattare sotto una risposta che non solo dà un senso alla prima frase ma in un certo senso la giustifica.
E oggi esce il Ruvido. Con Marco Presta abbiamo cominciato a pensarci già da un po’. S’erano succedute le storie ben note ai frequentatori di questo blog e volevamo che qualcosa nascesse dalla collaborazione di mesi. Intendiamoci: non in relazione alle vicende misfattesche ma a seguito delle esperienze vissute. C’erano tanti amici che avevano voglia di essere della partita (espressione che non uso mai ma ci stava!), tanti disegnatori, tanti vignettisti, tanto di tutto che avevamo avuto modo di conoscere anche durante la prima esperienza. E poi c’era una voglia incrollabile da parte di Marco e di me di compiere il miracolo. Il miracolino, magari, ma comunque sempre tale. E oggi esce il Ruvido. E adesso… lo faccio? Ma certo, lo faccio. Ringrazio tutti quelli che si sono spesi nell’avventura e che sono leggibili proprio in ordine di apparizione. Quindi grazie a Donald Soffritti, Greg, theHand, Marco Melloni, Gianni Burato, Pietro Vanessi, Alessandro Rossi, Enrico Vaime, Fabio Toncelli, Portos, Bebo Storti, Gianni Fantoni, Doriano Strologo, Ugo Dighero, Stefano Segreto, Walter Leoni, Emanuele Fucecchi, Riccardo Iacolare, Gavavenezia, Margherita Hack e Sandro Carusi.
E grazie al mio socio, che con ruvido entusiasmo s’è gettato con me a capofitto in tutto questo, Marco Presta.
E si va.
Buona lettura a tutti.

RobCor

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Copertina di Greg