E’ un post inutile? E’ un post inutile, ammettiamolo spudoratamente. Però la faccenda misfattesca che tuttora campeggiava aprendo codesto blog ormai era andata oltre il da consumarsi preferibilmente. E allora vado di piccioni siamesi, i classici due con una fava (è ignobile ma simulerò compiacimento) e mi avventuro nella celebrazione del cambiamento. Cambiamento per i poker di sì di lunedì scorso, cambiamento milanese, napoletano e italiano tutto, cambiamento ivi. Daje. Ok, e adesso? Niente, si va. E si sta come d’estate sugli alberi le foglie. Cioè, appunto, sugli alberi. A prende ‘r sole. Il tempo è bello, molte cose brutte sono alle spalle, come dice chi sorpassa una carovana di Multiple, e la strada è sgombra. Ribadisco l’inutilità del post. Un post Mosè, un post spartiacque tra prima e dopo. Dove sappiamo cosa c’era prima ma nun sapemio nulla del dopo. Nun sapemiolo, allora. E godiamoci il frattempo. Buoni esami a chi si sta avventurando appunto in questi. Buoni esami… fatti a chi ne è felice reduce. Buon resto a chiunque altro. Buone vacanze a chi le comincia. Il post è inutile ma necessario. Un post di passaggio in un giorno qualunque. Ma per questo fondamentale. Perché le cose non succedono mai in un giorno qualunque. Ma in quello dopo. Fiutiamo il dopo, allora. Ma senza fretta.

Ah, e comunque Gambarotta in realtà è Al Zawahiri. La prova? C’è qualcuno che li ha mai visti insieme? Ecco…
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