Mi chiedono una mia versione dei fatti riguardo la nostra defenestrazione. Qualcosa che non abbiamo già detto nell’editoriale di domenica scorsa. Qualcosa che non sia emerso dal dibattito nel facebook del Misfatto o dall’articolo di Luca. Non è facile. Riassumo. Dov’è il problema del Misfatto? A Travaglio non piacevamo. Perché? Boh. Qualche tempo prima m’aveva pure fregato il soprannome di Al Tappone per Berlusconi. L’aveva pure apprezzato, Berlusconi. Caruccio. E invece Travaglio aveva detto di esserselo inventato lui. Mi scompiscio. Riguardo al Misfatto mi espresse il suo disappunto via mail. Circostanziando. Mi scrisse: “Non mi avete chiesto neanche tre righe”. E non gli piacevamo. Gli abbiamo chiesto di unirsi a noi, di essere dei nostri. Ma niente. Ha scritto: “Io su quelle cagate la faccia non ce la voglio mettere”. E allora ho provato a parlargliene in redazione. Ma quando lo incontravo, sorrideva e me fissava le caviglie. Quando andava bene, le ginocchia. Non sono riuscito a creare un dialogo tra Travaglio e le mie ginocchia. La causa della defenestrazione è stata tutta lì.
Un giorno, forse a Sofia, ha riunito una conferenza stampa dicendo “L’uso che Corradi… come si chiama quell’altro?… Telese… ma l’altro, Ferrante e Fucecchi hanno fatto del Misfatto pagato coi soldi di tutti un uso criminoso e io credo che sia un preciso dovere da parte delle nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga”.
Ho una dritta su chi occuperà la prossima domenica: Max e Tux. E la lira si impenna.
RobCor