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Quando il dramma è alle porte, bisogna avere rispetto. E la sofferenza di Mara, il suo essere combattuta, pretendono rispetto. Quel rispetto e quella comprensione che, come ha ricordato lei, si devono a una donna. Quel rispetto e quella comprensione per una donna che solo un uomo definito un maiale dalla moglie, famoso anche all’estero per il bunga-bunga, per Ruby Rubacuori, per Perla Genovesi, per Nadia Macrì, per Patriza D’Addario, per Noemi Letizia e per aver tentato delle avances anche con personalità estere, quel rispetto e quella comprensione per una donna che solo un uomo così può garantire. E anche stavolta il colloquio a due ha portato frutti. Mara ha fatto dietrofront. Era ancora nella stanza di Silvio quando, appena fatto dietrofront, s’è girata di scatto per evitare sorprese alle spalle. Ma la catarsi c’è stata. I dubbi e le incertezze sono stati sgomberati. E non ci sono voluti neanche i soliti tre giorni con cui Silvio, in genere, sgombera tutto, quando ha a che fare con dei Napoletani. Mara ha cambiato idea. Resta. Per lei Miss Pari Opportunità… continua! Ma non è stato facile rinunciare al suo amore per Italo e annunciare altre nozze, così, giusto per depistare, per buttarla in caciara. L’amore tra Mara e Italo era una cosa seria. Si sarebbero sposati ma un destino avverso gliel’aveva impedito fin dall’inizio e lei ne era ben consapevole. Diventare la signora Bocchino sarebbe stato obiettivamente un biglietto da visita… come dire?… un po’troppo esplicito per Mara Carfagna. E così, come già per i Montecchi e i Capuleti, le due fazioni opposte, le famiglie dei Finiani e dei Berlusconiani, hanno reso impossibile anche una frequentazione. Perché essere paparazzati dalla Mussolini, sinceramente, è un incubo in cui non riusciamo a immaginare nemmeno Fabrizio Corona. E è finita così. Con un ritorno all’ovile di Mara che ha un po’il sapore di quel sereno rientro nella propria dimora a cui, in quella notte del 1962, il Papa buono invitò i fedeli dicendo: “Tornando a casa, troverete i bambini” e aggiungendo sottovoce “il che vi sorprenderà se quando eravate usciti non c’erano.” Ma Silvio può tutto. Buon Natale.

Roberto Corradi

da “il Misfatto” n° 40 del 28 novembre 2010
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p.s. ma… che dite, lo vogliamo rimettere in moto ‘hodesto blog? Magari per Natale? Perchè pensavo a una cosa che mi piacerebbe fare…
Intanto un saluto a chi passa, a chi passava sempre e a chi non è passato più perché non sono passato più… anche io…