Aver fatto il nuovo cartello finale, quello che conclude il filmato riportando l’anno in cui è stato fatto, sotto la D di “Drimcamtrù”, mi ha dato la dimensione di quanto sia il tempo che è passato dall’ultimo video. Non tanto. Troppo, troppo e basta. E allora mi sono ribellato a me stesso. Ma dove vogliamo arrivare, mi dicevo, di questo passo, con questi costumi rilassati? Dove? A tornare a parlare del nostro DigiUno, più DigiUno che prima, in questo primo quarto di 2010, mi sono risposto (è stato un momento solipsistico). Paolo Di Giannantonio ha dell’italiano pronunciato un concetto del tutto personale, così come l’impatto fotogenico di Piero Damosso (che non a caso si chiama “Damosso) lascia piuttosto perplessi ma questo completa il quadro di due giornalisti perfetti per la conduzione del primo Tg italiano che diventano tre se aggiunti a Tiziana Ferrario che conclude la carovana degli allontanati. Conclude momentaneamente, visto che rimaniamo noi tutti in attesa che al gruppo si unisca Maria Luisa Busi, colpevole di aver continuato ottusamente a voler esprimere pareri quando per contratto non avrebbe potuto. Ora, mi porrò una domanda ricorrendo al turpiloquio: ma che cazzo di contratti stila il Tg1? Ho cercato di compensare la parolaccia con la ricercatezza di “stila”. Secondo aspetto, avevo parlato di giornalisti adatti al primo Tg italiano e spero che abbiate riso. Primo tg italiano? I primi saranno gli ultimi, disse il Festeggiato di oggi. E infatti quello che di più importante c’era in Italia, adesso è umiliato e offeso dall’involuzione dei tempi. Però merita celebrazione l’allontamento causa dissenso, era dai tempi di un altro pelato che tutto questo non succedeva così orgogliosamente. E ci tengo a riportare anche qui, oltre che nel Misfatto odierno, le profonde, ispirate e lungimiranti parole del direttore di detto DiGiUno che neanche una settimana fa, sollecitato da Giorgino, dicasi Giorgino, commentava i risultati delle elezioni, ancora molto poco chiari, spingendosi ben oltre i confini dell’immaginabile. Uno così devi farlo direttore, cacchio! Se fai Al Presidente, non vuoi fa’un Minzolini direttore? Ma che, sei matto? Ce se scompagna il servizio, citando Anna Marchesini!! E invece viva la coerenza, viva l’Italia. O viva solo la Puglia. Ché è meglio! Buona Pasqua momentanea.

RobCor

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Augusto Minzolini, direttore in carica del Tg1, 29 marzo 2010
Da il Misfatto del 4 aprile 2010

Io non se alla fine radicalizzare in questa maniera questa campagna elettorale è stata, diciamo, una mossa conveniente. Io ho visto e nel vederlo la risposta del centro-destra è stata quasi una risposta rispetto a quello che è avvenuto. E adesso io, poi, sai, sono molto esplicito e sono molto chiaro e ho avuto la sensazione di questi ultimi mesi di questa campagna elettorale ha visto prima un atteggiamento così, poi c’è stata una radicalizzazione dovuta anche da fattori esterni, io sono d’accordo, che però sono stati cavalcati in un modo o nell’altro e che chiaramente alla fine, ecco perché io parlo che alla fine…eh… se noi vediamo quali erano i sondaggi dieci giorni fa, quello che è avvenuto nelle due ultime settimane, cioè questa cattiveria ha portato un elettorato che probabilmente era meno interessato, probabilmente anche dubbioso ad andare alle urne, ad andare alle urne. Questo dovrebbe, diciamo, far ragionare soprattutto una parte dell’elettorato del centro-sinistra su che tipo di campagna elettorale uno deve fare. Perché molto spesso il fatto che venga meno, diciamo, la la confronto sui programmi, determinato, ho detto, da responsabilità entrambi, secondo me quell’area riformista si perde. Si perde, cioè, nel senso ha meno voce in una campagna elettorale di questo tipo.

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And now… CLINT E IL TG1