Il Tg1, la voce dell’innocenza!

Scritto da RobCor in Filmati, Scialve, sciono Scilvio..
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Quanta, quanta malignità a questo mondo!! Ah, che degrado! Basta che proprio nel giorno in cui il mondo della scuola è a ROMA impegnato in manifestazioni che il governo ha definito gonfiate, indotte, politicizzate, inutili e soprattutto guidate da politici irresponsabili… che solo perché proprio lo stesso giorno il Tg1, o mondo burlone e fanfarlucco, sbaglia una cosina…già c’è gente che maligna?? Ma è possibile!? E poi qual è ‘sta gente?
Oddio… fossi io?
Ma no, ma come si può dubitare di Riotta!! Come??
Dove lo troveremmo un tg più comodo del suo, poi? Non servono neanche le notizie. La notizia migliore è proprio il tg!

Da qui il filmato su YouTube.

RobCor

Segnalazione

A Parma fino al 2 novembre alla Galleria S. Andrea, in Via Cavestro 6 è allestita la mostra Antologica di Emanuele Modica, Il Pittore della Tenda, artista distintosi nella contro la mafia e la violenza.

Manifest…azione del futurismo: qualcosa faremo, prima o poi…

Scritto da RobCor in Amisci, sono Uolter!, Drimcamtru'
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colaninn1.bmpVarcando la soglia della pizzeria Maninalto, m’accorsi dell’equivoco, fui circondato da esattori della mola, quelli che pretendono pagamenti smerigliati e caddi, emozionato, come porco morto cade. Fui subito altrove. Un oceano di persone alimentato da una fiumana di individui dava il senso di un certa umidità. Ma qualcosa mi impediva la visione. Qualcosa di enorme, di fronte a me. Oblunga, svettante.
Era il cranio di Colaninno. Figlio. Il padre, chissà. Alla sua destra, D’Alema. Alla sua sinistra, Parisi, più dietro, livida d’invidia, la Cuccarini. Mi feci largo. Anche io, urlò Ferrara. No, no. Largo tra la folla. Ah, mbè. E guadagnai il podio.
Amisci, sono felisce.
Come felisce?
Felisce…della scittà.
Ma come scittà? Ma dove ero, ma che fascevo? Cioè, facevo. Ci fu silenzio. La folla si tacque. Gli occhi erano su di me. Mi passai una mano sul mento, sul primo. Poi sul secondo e poi sul terzo. Fu allora che capii di essere Veltroni.
Amisci. Felisce e scittà li ho pronunsciati?
Sìììì
E allora dico sciao, sciao o miei scittadini!
Dicce de più.
Scerto. Scertuno disce che scerti mesi fa non sc’era il nome di Berlusconi in quello che discevo. Ma Berlusconi non sc’ha le sci. E ho bisogno di sci, io. Ma non sci come sciare. Sci come scittadini! Miei scittadini.
Un boato. La folla esultante applaudiva. Applaudiva Fassino, svenendo, applaudiva Parisi, applaudiva la Cuccarini. Applaudivano i più lontani nel podio battendo le mani sull’enorme e oblungo cranio di Colaninno (figlio, il padre chissà) che fu dotato di una scala per chi volesse seguire la cosa dall’alto.
Scittadini, sono scerto che sce la faremo, oui.
L’accento mi stava prendendo la mano.
Sce la faremo. Sarèm scittadèn vittoriòs. Sconfisgerèm la destr. Riporterèm la feliscitè. L’égalité, la liberté. Vive Airfrons!!
E fu il trionfo. La folla invase il podio. Mi prese, mi sollevò e mi innalzò come un vessillo, festante. Ero raggiante. Vestito da Robespierre, con la baguette sotto un braccio e pronto a dare craniate a Materazzi. Giusto per sottolineare l’accento. Tutti appluadivano, esultavano, gioivano. Poi, al terzo giro di Circo, qualcuno parlò.
Sì, vabbè. E adesso che famo?
Cadde il gelo.
E ancora quella voce.
No, dico, dopo tutto ‘sto casino…che dovemo fa’?
Rimasi sgomento. La folla, impietrita, rimase allibita. Tutti rimasero allibiti. Sul palco Parisi smise di cantare cica cicà e rimase allibito. Fassino allibito da svenuto. D’Alema allibito, Melandri allibita. Colannino (figlio, il padre chissà) per l’allibimento fece una testa piccolissima e ovunque fu silenzio. E ovunque fu sbalordimento. La folla si disperse, il podio venne smontanto.
No, amisci che fate? No,scittadini, no!
Fassino se ne andò con D’Alema, Parisi con la Cuccarini, la Melandri con Briatore, così, per ricordare antichi fasti. La questura disse che avrebbe dato cifre in euro e ancora una voltà arifù silenzio. Solo, tra due scopini e tre porchettari, urlai la mia disperazione. Perché, perché, perchèèèè?!!
Qualcosa mi solleticò le nari. Risi per una parola come nari e mi ridestai. Intorno a me primitivi incappucciati. Di fronte, un mitra spianato e inamidato. Ma allora ero ancora in pizzeria. Avevo solo giaciuto senza sensi. Garrulo, saldai cantando. Cinquecento euro e quindici calci nel culo. Che presi io. Ma, deh, che importava? Tutto mi sorrideva, ovunque era splendore. I prati erano in fiore, le rondini facevano primavera e non c’era marcio in Danimarcia. C’era solo un dettaglio che non mi tornava. Non ricordavo nulla del sogno ma provavo un irrefrenabile desiderio di misurare la capa di Colaninno. Figlio però. Il padre, chissà.

RobCor

Chi vuol esser veltroniano?

Scritto da RobCor in Amisci, sono Uolter!, Filmati
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All’indomani della nascita della televisione del PD “Youdem” (probabilmente gemellata con l’omologa giapponese “Telesinistra”), un autentico numero zero (o forse anche no) di un gioco a premi dedicato a Wentroni, “Chi vuol essere veltroniano?”, celebra i fasti del regno di Walter.
Un regno fatto di successi, lotte, passioni e trionfi (daje a ride’).
Da ogni dove giovini concorrenti si danno battaglia per raggiungere il loro idolo. Partendo dal livello Parisi, passando per quello Finocchiaro e Franceschini, solo uno di loro potrà però diventare il clone di Walter Weltroni. O forse, e so’due, anche no.
Vive Airfrons!

RobCor

Segnalation

Per chi non caricasse il filmato, da qui è possibile vedere lo stesso su YouTube

Del “dg1”, ovvero di come affamare un notiziario!

Scritto da RobCor in Filmati, Scialve, sciono Scilvio..
44 Commenti »

Chi, cosa, quando, perché e dove…so’ le cinque domande alla base di una notizia o i primi passi di un racconto plausibile sul perché Riotta diriga un telegiornale? C’è chi, alla fine della notizia, si sarebbe anche aspettato il gesto dell’ombrello da quel bell’uomo di Romita dalla dizione così fluida.
Ma un’intercettazione inspiegabile ci mostra un fuori onda (o forse anche no) di quando condurre un tg non significa saper dare una notizia, non significa saper scegliere una notizia, non significa saper documentare una notizia.
Quando condurre un tg non significa.
E basta.

Per chi non riuscisse a vedere il filmato, da qui lo stesso filmato su YouTube.

Qui l’intervista di Marco Travaglio a Corriere.it

Qui l’intervista di Marco Travaglio a Articolo 21.info

RobCor

Segnalo questo link utile per chiunque voglia esprimere solidarietà a Roberto Saviano. A quanto pare in Italia chi descrive le cose per quello che sono deve comunque e sempre tribolare.

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