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Ebbene sì, il contatto c’è stato. Prima blando, poi…unto, alla fine l’affiliazione col Padreterno, che, al contrario di quello che dice Covatta, non è solo un ottimo giocatore di Lotto, beh…c’è stata. Scilvio, Al Tappone, ha chiesto che si intercedesse perché lui, separato, potesse ricevere l’eucarestia. E che lo si facesse rivolgendosi molto, molto in alto.
A una prima, sommaria, analisi stupisce che il premier riconosca di essere separato. Ci saremmo aspettati un pianto disperato di chi si fosse detto ancora una volta travisato dalla stampa. “Separato io? Ma quando mai! Sono solo sposato con un’altra donna, ma è la stampa comunista a dire che sono separato!”. No, invece stavolta l’ammissione c’è stata. Il separato è separato, ne è conscio e vuole comunicarsi. E vuole che chi può, ce metta ‘na bona parola. Disorienta, siamo sinceri, che l’esperto di comunicazione non riesca a comunicarsi. E che chieda l’aiuto di qualcuno. Noi da qui auspichiamo che l’intervento, celeste per l’azzurro, ci sia. Non vorremmo vedere Al Tappone aggirarsi minaccioso alla ricerca di un argomento convincente, un’offerta impossibili da rrefiutare. E non si dica che il tema non è di attualità. Ostia, col caldo che fa, rimane sempre una delle collocazioni estive preferite. Aggiungerei vieppiù.

RobCor