Giuseppe Pellizza da Volpedo, tra l’altro feroce sosia di Ascanio Celestini, ma di questo parlermo altrove, laddove e semmai, agli inizi del Novecento dipinse “Il quarto stato” per sottolineare il potere delle classi lavoratrici che emergevano, si facevano avanti e marciavano alla volta dell’affrancamento.
Ecco, devono ave’sbagliato strada. Forse passato il Brennero, chi lo sa. Perché quando dal peregrinare hanno fatto ritorno…le intenzioni ecumenicamente confortanti c’erano tutte (le intenzioni, però) ma i visi…erano altri. D’Alemi sostituiti da Bossi, Finocchiare cambiate in Brambille, Veltroni sostituiti da Berlusconi (e me viè bene qui che i cognomi so’già plurali) e via via…fino ad arrivare a Bonaiuti e Bondi. E su Bonaiuti e Bondi che invitano al dialogo con l’opposione che non ricorda più cosa è l’opposizione, escluso l’eroico Di Pietro, …si impone una profonda riflessione.
Forse in nostro soccorso arriva Guareschi che in “Don Camillo e l’on. Peppone” di fronte all’eccessiva disponibilità del parroco interpretato dal rimpianto Fernandel Contadin, diceva… “monisgnore, a che gioco giochiamo? Si ricordi che i comunisti siamo noi!”.
I film di Guareschi li passano praticamente una volta a settimana ovunque. Ecco. Forse dovrebbero passarli molto, molto di più.
E chi ha notizie su dove sia l’opposizione..ce lo faccia sapere. Istituiremo un numero verde che diventerà verde dalla rabbia dopo che gli avremo spiegato i motivi della sua istituzione. E via col mambo!

RobCor

Un inquietante filmato di un processo ancora da attuarsi di una querela ancora da depositare mostra i risibili risvolti di chi non vuole che i giornalisti chiamino le cose col loro nome ma che semmai chiamino Silvio prima pe’sape’se le possono di’. E il pubblico, celebrando Travaglio, si dividerà tra chi odia Castelli e chi invece non lo sopporta. Brivido, terrore, raccapriccio.

Da qui per vedere il filmato su YouTube.

RobCor

E’di queste ore la polemica suscitata dalla dichiarazioni di Marco Travaglio ospite sabato 10 maggio di CheTempoCheFa di un Fabio Fazio che forse credeva che il giornalista fosse in realtà un paesaggista e che avrebbe parlato della Maremma, chi lo sa? In molti stanno cercando una spiegazione, che non sia la pavidità più totale, alle scuse con cui ieri Fazio ha aperto la puntata della domenica prendendo le distanze dalle notizie riportate da Travaglio riguardo il presidente del Senato Schifani (che insieme a Gianfranco Fini, presidente della Camera, lo ricordiamo, dà vita al duo Gli Schifini, in tournée prossimamente).
Una rarità assoluta, un’intervista rilasciata dal presidente della Syria aggiungue una voce al coro di sdegno che ha preso le distanze, queste sì, da Fabio Fabio. Io mi associo a questo coro. Ma me sa che l’intervista…boh…ma sarà vera? A me me pare tanto…ridoppiata. Po’esse? Me sa tanto de sì. Buona visiòn, olè!

Per chi non visualizzasse il filmato, ecco il link per vederlo su YouTube.
RobCor

Iang, più prolifico che ormai, mi ha sottoposto somiglianze che mi hanno entusiasmato. Parliamo di contiguità artistiche, quindi…il ramo mio. Dall’architettonico fino all’umano, Iang analizza con occhio invidiabile “sosietà” di tutti i tipi. Scopriamo che le statue delle libertà, riassunte forse in Sdl, si rincorrono, che le facciate delle chiese si moltiplicano e che i pirati… si riproducono. E sulla scoperta di ciò, come ultimo posto il mio accostamento preferito, tra quanti qui: Ignazio La Russa come reincarnazione del pirata Barbanera. E speriamo che il suo ministero della Difesa non diventi dell’Arrembaggio.

RobCor